Nasce nel 1932 a Roma. Trascorso un breve periodo (dal 1958 al 1962) a Parigi, dove Tristan Tzara le affitta uno studio, torna a Roma, dove tutt'ora risiede e lavora. Frequenta l'Accademia di Belle Arti dove segue i corsi di pittura di Toti Scialoja e debutta alla VII Quadriennale d'Arte di Roma nel 1955 con una Natura morta; l'anno seguente partecipa alla XXVIII Biennale di Venezia e nel 1957 espone la sua prima personale alla Galleria Montenapoleone di Milano; nel 1961 tiene un'altra personale alla Galleria La Tartaruga di Plinio de Martiis a Roma. Le sue tele sono connotate da una grafia di segni da lei definiti "stenogrammi", carichi di allusioni e significati simbolici; singolare è il frequente utilizzo dello smalto argenteo che, data la sua estraneità al contesto naturalistico, conferisce ai dipinti una preziosa artificiosità. Nel 1963 è a Parigi con una personale alla Galerie Breteau e l'anno successivo alla Biennale di Venezia. In questi anni si avvicina agli artisti del gruppo La Scuola di Piazza del Popolo, impegnati a dare una loro interpretazione dell'arte Pop, a cui tuttavia la Fioroni, con la sua pittura intimista, si sente estranea. Si interessa, comunque, ad altre tecniche, quali il collage e la fotografia: grazie al proiettore dà vita ad immagini fortemente sintetiche e stilizzate, spesso ispirate ad icone della pittura rinascimentale italiana o a ricordi d'infanzia. E' del 1968 la presentazione alla Galleria La Tartaruga della sua performance La spia ottica, l'anno seguente avvia un filone di ricerca sulla tematica della fiaba per creare acquerelli, teatrini, scatole e oggetti. E' del 1976 una monografia a lei dedicata con introduzione scritta da Calvesi, mentre nel 1990 partecipa ad un'antologica presso la Calcografia Nazionale di Roma, il cui catalogo è redatto da Giuliano Briganti; nel 1993 è alla Biennale di Venezia con una personale e lo stesso anno comincia ad interessarsi di ceramica presso la bottega Gatti di Faenza. Nel 2000 realizza una serie di sculture policrome per l'Archivio della Scuola Romana, nel 2002 collabora con l'amico fotografo Marco Delogu ad un'esposizione di foto in light box nell'Ala Mazzoniana della Stazione Termini di Roma; del 2006 sono due mostre di opere in ceramica presso l'Officina Arte Al Borghetto di Roma e alla galleria Spirale Arte di Pietrasanta.