Marian Heyerdahl nasce a Oslo nel 1957, nel 1958 si trasferisce con la famiglia in Italia, stabilendosi nel borgo ligure di Colla Micheri, nei pressi di Andora, dove risiede stabilmente fino al 1977. Tornata in Norvegia, nel 1978 studia all'Accademia Nazionale di Arte e Design di Oslo (1978-1982), avviando contemporaneamente un'intensa ricerca artistica che la porterà ad ottenere vari riconoscimenti e borse di studio istituite dal Ministero della Cultura norvegese e dalla Fondazione Ingrid Lindback Landgaards. Dal 1996 ha affiancato all'attività artistica quella didattica, insegnando scultura al Der Tverfaglige Kunstinstitutt e all'Accademia Nazionale d'Arte e Design di Oslo. Le sue opere figurano in molte collezioni pubbliche internazionali come, ad esempio al Ministero del Commercio norvegese, al Ministero della Cultura norvegese, al Museo della Ceramica di Caldas de Rainha (Portogallo), al Museo d'Arte Shijinyl di Foshan (Cina), al Museo di Gualdo Tadino. Altrettanto numerose e significative sono state le commissioni e gli incarichi affidatale da enti e istituzioni in tutto il mondo, ad esempio dal Museo Piramides de Guimar di Tenerife (Spagna), dalla Telemobil di Oslo, dal Museo Timexpo di Middlebury (Stati Uniti), dal Museo Kon-Tiki di Oslo, dal Sea Dream I (Germania). Parallelamente ha portato avanti un'intensa attività espositiva, di cui si ricorda in particolare l'esposizione dal titolo Donne di Terracotta tenutasi al Castello Sforzesco di Milano (2010), dove ha creato delle compagne per il celebre esercito di terracotta cinese di Xi'an. L'artista è stata definita una nomade in quanto la sua ricerca artistica, intessuta di interessi sociologici, antropologici e storico-geografici, l'ha condotta in giro per il mondo, dove ha avuto modo di conoscere culture e popoli diversi. In questa multiforme varietà di usi e costumi, è sempre riuscita a cogliere elementi di congiunzione e affinità, plasmando nelle sue opere messaggi di tolleranza e assoluto rispetto per ogni diversità. La sua ricerca si risolve essenzialmente nell'ambito dell'astrazione: spesso propone forme biomorfe dal morbido e luminoso plasticismo che sottendono valenze simboliche, tese a veicolare messaggi di forte impegno civile. Motivi antichi, echi delle culture preistoriche reinterpretati secondo stilemi contemporanei, forme ancestrali, temi attuali e memorie ataviche, si fondono mirabilmente nei suoi lavori.