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Introduzione

Collezione Nino Caruso

Donazione alla città di Torgiano (Pg)
di Luciano Marziano 
 
La Raccolta di sculture in ceramica di Nino Caruso è costituita da 58 sculture in ceramica donate dall'artista alla Città di Torgiano cui è profondamente legato e alla quale, nel tempo, ha dato un notevole apporto di idee e di opere contribuendo alla qualificazione del centro storico e del territorio.
Le opere documentano l'iter artistico di un maestro dell'arte ceramica contemporanea a partire dagli anni cinquanta del secolo XX fino ai nostri giorni. Esse trovano adeguata collocazione in Palazzo Malizia funzionalmente attrezzato.
Le prime sculture dal titolo "Opere Arcaiche", indicano l'intento sperimentale che sarà una componente ricorrente nel lavoro di Caruso. In esse vengono impiegate smalti di vario tipo mescolati con sabbia di mare, cenere, vetro macinato, così da ottenere, dopo la cottura, superfici scabre, opache con colori dai toni tenui.
Nella serie dei "Mitovasi", l'artista ricerca forme ed elementi decorativi che, pur ispirati dalla tradizione classica, esulano dalla originaria funzione di contenitori assumendo dimensione scultorea oltre che valore simbolico. Le forme-oggetto sono denominate Mitovasi per evocare e sottolineare la loro presenza fondamentale nella cultura di tutte le civiltà.
Le tipologie della stele, della colonna, del portale, della lucerna attestano il rapporto culturalmente pregnante con le forme di tradizione reinterpretate in chiave contemporanea.
Il livello memoriale, che caratterizza il lavoro di Caruso, influenzato anche dalle antiche culture mediterranee, è richiamato sia dai segni di un lontano passato con "L'omaggio agli etruschi, suggestivamente reso dalla presenza del trono e dello scudo rituale, che pur recentemente, dal tema di "Africa Africa", in ricordo della terra dove l'artista è nato. 
Le opere sono indicative di una coscienza culturale nella quale la memoria e il ricordo assumono un significato profondo, denso di richiami evocativi esplicitati nella serie di sculture dal titolo "Memorie oniriche"
I "Portali" che peraltro segnano il passaggio tra gli ambienti espositivi, sono costitutiti, come anche le "Stele", dall'assemblaggio di forme modulari ottenute da modelli in polistirolo espanso sezionati con un filo d'acciaio incandescente e, successivamente, riversate per colaggio nel materiale ceramico.
Il procediemento e gli esiti documentano il rapporto dell'artista con il design e l'archietettura.
E' questa una delle tante tecniche con le quali sono realizzate le opere che hanno formato oggetto di manuali e saggi curati da Nino caruso.

Biografia

Collezione Nino Caruso

Nasce nel 1928 a Tripoli (Roma 19 gennaio 2017) da genitori siciliani, si trasferisce a Roma nel 1954 dove ottiene il diploma all'Istituto d'Arte da privatista e si forma ulteriormente frequentando gli artisti di Villa Massimo (Mazzacurati, Meli, Guttuso, Leoncillo, ed altri). La prima esposizione è del 1956 alla Galleria dell'Incontro di Roma dove presenta ceramiche dalle forme arcaiche nelle quali si evidenzia la sperimentazione materica che caratterizzerà la sua opera. Partecipa a numerose personali (tra cui ad esempio: Omaggio agli Etruschi ad Orvieto 1985, Itinerari a Perugia 1991) e collettive in tutto il mondo; riceve numerosi riconoscimenti, per  esempio dal Ministero della Pubblica Istruzione (1960); ottiene la medaglia d'oro alla Exposition Internationale de la Céramique Contemporaine a Praga (1962) e alla Biennale della Ceramica di Gubbio (1960, 1962, 1968). Negli anni Sessanta sperimenta nuovi materiali, soprattutto il metallo, abbandona la modellazione a "colombino" e adotta la tecnica del colaggio e la produzione in piccola serie. Si concentra sull'indagine delle possibilità espressive derivanti dall'interazione delle forme modulari nello spazio architettonico, ricerca che lo porterà a collaborare con industrie ceramiche in veste di designer. Fonda nel 1970 a Roma il Centro Internazionale della Ceramica, dirige seminari e workshops nelle università di Europa, Stati Uniti e Giappone, redigendo anche numerosi manuali di ceramica (Ceramica Viva, Ceramica Raku, Decorazione Ceramica, Dizionario illustrato dei materiali e delle tecniche ceramiche). Le sue opere si trovano oltre che in musei, in collezioni pubbliche e private, anche nell'arredo urbano di numerose città (ad esempio Savona, Parigi, Shigaraki, Torgiano, Coimbra). Cura eventi rivolti alla ceramica contemporanea (è l'ideatore nel 1995 di Vaselle d'Autore per il Vino Novello a Torgiano), è stato direttore artistico dell'Accademia di Belle Arti di Perugia ed è stato nel 2015 il curatore della storica mostra "La Scultura Ceramica Contemporanea in Italia" alla GNAM (Galleria Nazionale d'Arte Moderna) di Roma; espone nel 2004 in Canada, Stati Uniti e Danimarca, nonché in Corea (2006) e Cina (2007). La sua ricerca continua indirizzandosi sulle sfumature cromatiche inedite della terracotta ottenute in cottura, presso il suo studio di Todi e di Roma. Nel 2011 ha ricevuto il premio Antica Arte dei Vasai (III edizione) della Nobile Contrada del Nicchio di Siena.

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